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Enoc: "Costruiremo un hospice pediatrico e nuovi spazi per l'assistenza"

Ecco come cambierà il volto dell'ospedale con gli investimenti annunciati dalla presidente nel corso della presentazione dell'Attività sanitaria e scientifica e del Bilancio Sociale del 2017

"A gennaio 2019 aprirà il primo hospice pediatrico del centro-sud Italia. Sempre a Roma, ma i tempi saranno più lunghi, nascerà un grande polo ospedaliero in via di Villa Pamphilij". È questo l'annuncio fatto dalla presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, nel corso della presentazione dell'Attività scientifica e sanitaria e del Bilancio sociale dell'ospedale per l'anno 2017. I prossimi anni, stando alle parole della presidente, cambieranno il volto dell'Ospedale, grazie a nuovi, importanti investimenti infrastrutturali a Roma e a Palidoro. 

"Tutte le attività dell'ospedale, dalla ricerca all'assistenza sanitaria, all'accoglienza, sono in continua crescita e richiedono spazi più ampi, adeguati e tecnologie d'avanguardia – ha detto Enoc –. Per questo abbiamo avviato un imponente piano di sviluppo che riguarda le sedi di Roma e del litorale laziale. È anche con questi investimenti così importanti e con il sostegno alla ricerca, perché senza ricerca non c'è cura - che intendiamo dare risposte sempre più adeguate ed efficaci ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, che si rivolgono a noi da tutta Italia e da tutto il mondo. Ogni bambino merita di essere salvato"

Nel corso del suo intervento alla presentazione dell'attività sanitaria e scientifica e del bilancio sociale, la presidente ha voluto ringraziare anche tutti coloro che lavorano al Bambino Gesù per il lavoro svolto. "Ogni piccolo o grande risultato – ha sottolineato Enoc – è il frutto delle vostre mani, della vostra intelligenza e del vostro cuore".

Oltre all'apprezzamento per il lavoro svolto la presidente ha illustrato anche i 4 capitoli di cui si compone il bilancio sociale dell'ospedale: l'identità, l'eccellenza, la comunità e le risorse disponibili. Parlando dell'identità, Enoc ha fatto riferimento anche alla lunga storia del Bambino Gesù, che il prossimo anni ticcherà il traguardo dei 150 anni "Oltre alla nostra storia – ha detto la presidente – La nostra identità è l'appartenenza alla città di Roma e della Santa Sede. La nostra identità è la tensione continua verso la qualità e la sicurezza delle cure. La nostra identità è l'accoglienza nei confronti dei bambini e delle loro famiglie, quelle che vengono da fuori Regione e quelle che vengono dall'estero".

Parlando del secondo capitolo del Bilancio sociale, Enoc ha affrontato il tema dell'eccellenza e della conoscenza al servizio dei bambini ricordando i difficili interventi compiuti nello scorso anno, fra cui gli interventi per separare le gemelline siamesi, la terapia genica e il delicato impianto di cuore artificiale. "La scienza e la conoscenza – ha sottolineato Enoc - per noi rappresentano un dono, un patrimonio da mettere a disposizione dei nostri pazienti e delle nostre famiglie".

La presidente Enoc ha ripreso anche il tema della comunità, a cui era dedicato il terzo capitolo del bilancio sociale. Una comunità, quella del Bambino Gesù composta da i dipendenti e i collaboratori, le suore e i religiosi, i fornitori, le imprese, le istituzioni, le associazioni, i volontari, i donatori. "Di questa comunità – ha ribadito Enoc – fanno parte i pazienti con le loro famiglie, che non sono ospiti passivi ma soggetti attivi nel processo di cura. Curare è un'azione collettiva, ed ognuno può e deve dare il suo contributo prezioso in una logica di collaborazione".

L'ultima parte dell'intervento della presidente è stato dedicato al bilancio economico del Bambino Gesù, un bilancio in equilibrio e caratterizzato dal segno più. Proprio parlando di questo argomento la presidente ha annunciato i nuovi investimenti strutturali e tecnologici, su tutti l'hospice pediatrico a Villa Luisa (a Roma, sulla via Aurelia) e il nuovo polo ospedaliero in via di Villa Pamphili. "Sono grandi sfide, che fanno temare. Ma sono sfide ineludibili – ha detto Enoc -. Perché questo ospedale ha una grande storia e non può che avere un grande futuro". 




 
 

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