L'attività formativa della Scuola delle Professioni Sanitarie "Pier Giorgio Frassati" è caratterizzata dall'applicazione del D.M. 270 del 22 ottobre 2004 che ha in parte ridisegnato il percorso formativo dei laureandi in infermieristica e infermieristica pediatrica.
Gli obiettivi specifici ivi espressi e la descrizione del relativo percorso, meglio definiscono il profilo del professionista che si va a formare. Per tale ragione è utile richiamare gli obiettivi che lo studente dovrà raggiungere per operare con la necessaria autonomia e criticità all'interno di una società che pone nuove e diverse sfide con inevitabili ripercussioni nel campo della salute:
- Promozione e mantenimento della salute
- Organizzazione e continuità dell'assistenza
- Sicurezza e controllo del rischio nei contesti di presa in carico
- Relazione di aiuto e adattamento/Salute Mentale
- Infermieristica clinica al neonato, bambino, adolescente con problemi prioritari di salute acuti e cronici
- Applicazione e gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici
- Educazione del soggetto in età evolutiva/famiglia e metodologie di intervento nella comunità
- Metodo clinico
- Prove di efficacia
- Autoapprendimento
- Procedure assistenziali
Pertanto, la cultura infermieristica e quella infermieristica pediatrica si pongono gli ambiziosi obiettivi di far acquisire allo studente, a conclusione del suo percorso formativo la capacità di:
- Partecipare alla identificazione dei bisogni di salute del minore, della famiglia e di gruppi negli specifici contesti di vita e identificare i correlati bisogni di assistenza infermieristica;
- Realizzare un'assistenza infermieristica efficace sulla base dei bisogni e dei problemi di salute del minore, della famiglia e di gruppi, in relazione all'età, al grado di autonomia, crescita e sviluppo, mediante processi assistenziali appropriati, accettabili, condivisi e in cooperazione con la famiglia;
- Valutare l'efficacia di interventi assistenziali sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, del giudizio clinico infermieristico e dell'opinione del minore e della famiglia considerando la variabilità della persona in età evolutiva e le risorse disponibili negli specifici contesti;
- Contribuire alla realizzazione di processi assistenziali integrati, mediante sinergie interprofessionali nel gruppo di lavoro, in stretta collaborazione con le strutture preposte ai servizi alla salute in età pediatrica;
- Contribuire all'educazione alla salute del minore, della famiglia e dei gruppi per promuovere l'acquisizione di comportamenti favorenti la crescita, lo sviluppo, l'integrazione personale, familiare, sociale ed ambientale del bambino e dell'adolescente nel suo contesto di vita;
- Contribuire alla prevenzione delle malattie, dei pericoli, degli abusi e dei maltrattamenti e del disagio psicologico favorendo l'adozione di pratiche sanitarie e socio educative rispettose dei diritti del minore nei diversi ambienti di vita;
- Promuovere l'educazione terapeutica del minore e della famiglia in vista della maggiore autonomia nella gestione della propria salute dopo eventi patologici specie quelli cronici e disabilitanti;
- Partecipare alle attività di ricerca e sviluppo di qualità.
Nella formazione infermieristica il tirocinio costituisce l'elemento di fusione tra il sapere speculativo e il sapere pratico e rappresenta l'elemento caratterizzante di tutto il percorso formativo che permette allo studente di:
- Verificare da un punto di vista applicativo le conoscenze acquisite
- Integrare le conoscenze teoriche-pratiche
- Maturare capacità diagnostiche attraverso la formulazione di ipotesi
- Verificare le ipotesi diagnostiche, alla luce dei principi dell'EBN
- Sviluppare capacità decisionali
- Acquisire competenze operative e capacità relazionale
- Accrescere l'attitudine al lavoro in équipe
Il punto cruciale del tirocinio è costituito dall'acquisizione di una serie di abilità mentali quali:
- La capacità di porre e porsi domande,
- La capacità di riflettere e di elaborare nuove conoscenze
Pertanto alcuni degli interrogativi da porsi sono:
- Quale metodo didattico sviluppa nel modo migliore le capacità cliniche di problem solving?
- Quali strategie di insegnamento clinico tendono maggiormente allo sviluppo delle qualità professionali, come, per esempio, il pensiero critico, la responsabilità, la predisposizione al cambiamento?
- Quali strategie di valutazione della performance clinica sono più affidabili e valide?
- Quali fattori facilitano il trasferimento delle conoscenze didattiche nella pratica clinica?
- Quali sono gli approcci più efficaci per l'insegnamento delle abilità assistenziali?
Queste domande, sempre attuali, rappresentano la continua verifica orientata alla ricerca della metodologia migliore. Il tirocinio professionale rappresenta, infatti, il cuore della preparazione professionale degli studenti e rimane una modalità formativa fondamentale per sviluppare competenze professionali, ragionamento diagnostico e pensiero critico. Risulta evidente, pertanto, che in questo ambito le abilità di insegnamento clinico devono diversamente svilupparsi per offrire agli studenti l'orientamento e il supporto necessario. Infatti, l'insegnamento/apprendimento clinico non è una mera applicazione di schemi concettuali ed operativi già acquisiti, ma piuttosto della loro problematicizzazione in funzione di nuovi obiettivi. Si tratta sostanzialmente di favorire lo sviluppo di competenze specifiche del profilo professionale, di implementare nello studente lo sviluppo di meta competenze finalizzate allo studio e all'esercizio professionale e inoltre rispondere ai bisogni di assistenza didattica personalizzata e ai bisogni di orientamento.
Gli obiettivi di tipo operativo e di tipo emotivo potranno meglio essere raggiunti se:
- Si terrà conto delle preoccupazioni degli studenti (paure, aspettative, speranze);
- Si garantirà un supporto esperto (riconoscere la novità, indicare la disponibilità ad ulteriori discussioni e approfondimenti individuali);
- Si stabiliranno gli standard di prestazione (dimostrare il metodo per raggiungere l'accuratezza, la destrezza, il comfort ecc., dando agli studenti un feedback della prestazione);
- Si incoraggerà l'interazione (introdurre semplici esercitazioni di conversazione).
Questo, in definitiva, è lo sforzo che il Polo Didattico intende compiere, innovando la sua metodologia formativa e ricercando nuovi approcci didattici, tra l'altro richiesti dal sistema universitario stesso.
- Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;
- Policlinico Tor Vergata;
- Ospedale Fatebenefratelli San Giovanni Calibita – Isola Tiberina;
- Casa di Cura Santa Famiglia;
- Ospedale S. Eugenio.