Il Segretario di Stato della Santa Sede, S. Em. Cardinale Pietro Parolin, è arrivato oggi in visita nella sede del Gianicolo del Bambino Gesù accolto dal Presidente, Tiziano Onesti. Accompagnato dal Direttore Sanitario, Massimiliano Raponi, Parolin ha visitato il reparto di Gastroenterologia salutando i piccoli ricoverati con le loro famiglie. Nel Padiglione Salviati ha incontrato i membri del Consiglio d’amministrazione dell’ospedale e il personale presente e da qui ha rivolto gli auguri di Natale ai dipendenti delle diverse sedi del Bambino Gesù collegati via Teams.
“La presenza e la vicinanza della Santa Sede – ha detto il presidente del Bambino Gesu Tiziano Onesti accogliendo il Segretario di Stato Vaticano – sono per noi un grande stimolo e un motivo di conforto. In reparto con il cardinale abbiamo visto con quanta premura i nostri medici sono vicini alle famiglie, dando loro speranza. La nostra capacità è quella di assicurare che questa macchina così complessa funzioni”.
Il cardinale Parolin ha rivolto a tutto il personale dell’ospedale queste parole:
“È sempre un momento molto particolare questo, la Vigilia di Natale, venire qui al Bambino Gesù e incontrare soprattutto i piccoli pazienti. È una cosa toccante. Questo momento mi serve per ringraziare per il lavoro che fate. Avete una grande responsabilità non solo come sanitari, infermieri, medici, amministrativi. Ma avete la responsabilità aggiunta di essere in un certo senso degli agenti della Santa Sede. Attraverso il vostro lavoro esercitate la missione di Gesù di curare gli infermi. Non c’è bisogno di dire quanto il Bambino Gesù sia apprezzato, ogni volta che sento qualcuno parlare sento lodi e apprezzamento. Delegazioni dei vari paesi, presidenti, primi ministri, capi di governo, tutti fanno un passaggio attraverso il Bambino Gesù e vorrebbero stabilire contatti e accordi. Questo ci fa piacere ed è importante non solo perché serve alla causa dei bambini malati, che sono una categoria molto speciale, ma serve anche alla causa della evangelizzazione, dell’annuncio del Vangelo, in maniera ovviamente indiretta. Voi non predicate, ma con la vostra opera state dando una testimonianza di questa missione che Gesù ha affidato ai discepoli.
Andate avanti così con la passione che vi contraddistingue, con la competenza e l'eccellenza che vi contraddistinguono, sapendo che state compiendo una grande opera. Siate per i pazienti e le loro famiglie un motivo di speranza. Anche se non vengo tanto spesso, sentitemi vicino e sentite vicino anche il Papa. Vi siamo vicini, vi appoggiamo, vi incoraggiamo in questa opera”.