Il TSH (thyroid stimulating hormone) è un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola posta alla base dell’encefalo che coordina quasi tutte le ghiandole endocrine del nostro organismo.

Questo ormone ha il compito di stimolare l’attività della ghiandola tiroide (posta alla base del collo), promuovendo la produzione degli specifici ormoni tiroidei, il T3 o triiodotironina e il T4 detto anche tiroxina.

Questi ormoni sono dosabili nel sangue periferico sotto forma delle loro rispettive frazioni libere, FT3 e FT4. La sintesi del TSH è a sua volta controllata dai livelli circolanti del T4 e T3 con un meccanismo detto a “feedback negativo”, ossia quando i livelli di ormoni tiroidei circolanti sono elevati, la biosintesi ipofisaria del TSH è soppressa.

Nel momento in cui i livelli di T4 e T3 calano, si riattiva la sintesi del TSH per riportare i livelli di ormoni tiroidei alle concentrazioni richieste. Questo sistema perfettamente bilanciato può essere perturbato da patologie a carico della tiroide o più raramente, dell’ipofisi e/o ipotalamo.

Se c’è un eccesso di funzione si parla di ipertiroidismo e tireotossicosi. Al contrario una diminuzione della funzionalità è nota come ipotiroidismo.

Il dosaggio del TSH è un esame di laboratorio ormai diffuso in quasi tutti i centri diagnostici. Per l’esecuzione è sufficiente un prelievo di sangue venoso periferico.

Oggi è possibile richiedere la misura del TSH reflex, ossia una determinazione del TSH che sulla base del risultato ottenuto, è in grado di aggiungere “di riflesso” una richiesta per il dosaggio del Free T4 (FT4) e del Free T3 (FT3) nel caso in cui esso risulti fuori dai range di riferimento per poter ottenere un quadro diagnostico più accurato.

Al Bambino Gesù, l’esame si esegue presso i Centri Prelievi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella.

Il dosaggio del TSH viene richiesto quando:

• Si sospetta una disfunzione della ghiandola tiroidea sia in eccesso di funzione (ipertiroidismo e tireotossicosi) che in difetto (ipotiroidismo);
• Monitoraggio della terapia sostitutiva con L-tiroxina;
• Screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito.

Il dosaggio del solo TSH è sufficiente per evidenziare disturbi a carico della tiroide anche quando essi risultano ancora nella fase “subclinica” ossia quando i livelli di ormoni tiroidei sono ancora nei range di normalità. A completamento del quadro diagnostico è possibile richiedere il dosaggio dell’FT4 ed eventualmente FT3.

Prima dell’esame non è richiesto il digiuno ma, qualora il paziente fosse in terapia sostitutiva con L-tiroxina, il prelievo va eseguito prima dell’assunzione del farmaco.

I range di riferimento del TSH sono differenti nei vari laboratori sulla base della metodologia diagnostica utilizzata, variando nel soggetto adulto generalmente da 0,4 a 4 µU/ml. I valori differiscono anche per fascia d’età, con valori nei neonati fisiologicamente più alti.

Valori sia aumentati che diminuiti di TSH sono correlati a diversi tipi di patologie a carico della tiroide o dell’ipofisi.

Un TSH elevato è sinonimo di:

• Condizione di ipofunzione della tiroide detta ipotiroidismo. Le cause più comuni sono le tiroiditi autoimmuni, l’ipotiroidismo congenito, o l’ipotiroidismo sviluppato in seguito a interventi di rimozione della tiroide parziali o totali;
• In casi molto rari, può essere segno di adenomi (tumori benigni) ipofisari secernenti TSH;
• Assunzione incongrua o dosaggio inadeguato di L-tiroxina per i pazienti in terapia sostitutiva.

Un TSH basso è indicativo di:

• Iperfunzione della tiroide, condizione nota come ipertiroidismo e tireotossicosi come si osserva ad esempio nel morbo di Basedow-Graves, adenoma tossico e gozzo tossico multi-nodulare;
• Ipofunzione dell’ipofisi in seguito a interventi chirurgici, neoplasie, terapie radianti o traumi;
• L’eccesso di iodio, può portare sia a condizioni di ipertiroidismo che ipotiroidismo.