Il progetto EURE-CART (EURopean Endeavour for Chimeric Antigen Receptor Therapies), di cui MolMed è coordinatore, ha tenuto il suo primo incontro organizzativo a Milano il 27 e 28 Febbraio 2017. Il progetto ha formalmente avuto inizio il 1 gennaio 2017.
Obiettivo principale del progetto EURE-CART è la conduzione della prima sperimentazione clinica multicentrica di fase I/II per dimostrare la sicurezza e l'efficacia di un'immunoterapia adottiva basata su cellule T geneticamente modificate con un recettore chimerico antigenico (CAR) specifico per l'antigene CD44v6 (CD44v6 CAR – T) in pazienti affetti da leucemia mieloide acuta o da mieloma multiplo.
Il CAR-T CD44v6, sviluppato da prima nell'IRCCS Ospedale San Raffaele dal dr. Attilio Bondanza, responsabile dell'Unità di Immunoterapie Innovative, e poi ceduto a MolMed nel 2015, è parte della famiglia dei prodotti CAR-T (Chimeric Antigen-Receptor-engineered T cells): linfociti armati con recettori chimerici che hanno dimostrato una significativa potenzialità anti-tumorale, anche verso tumori particolarmente aggressivi e resistenti alle terapie tradizionali.
Il CAR-T CD44v6, che è già stato sperimentato con successo in modelli murini appropriati, rappresenta un prodotto candidato con una potenzialità terapeutica particolarmente elevata, in quanto riconosce specificamente la variante 6 (v6) dell'antigene CD44 (CD44v6), espresso da molte neoplasie ematologiche maligne, incluse la leucemia mieloide acuta e il mieloma multiplo – oltre a diversi tumori epiteliali, inclusi i carcinomi della mammella, del colon, del pancreas, della testa e del collo e del polmone. Il progetto EURE-CART ha ottenuto dalla Commissione Europea un finanziamento di 5.903.146 Euro, che coprono parzialmente i costi di ricerca e sviluppo del progetto per un periodo di 48 mesi, nell'ambito di Horizon 2020 - Programma Quadro di Ricerca e Innovazione, nella sezione riservata alle nuove terapie per le malattie croniche (incluso il cancro).
Per la realizzazione del progetto e per raggiungere la traslazione clinica, si è costituito un consorzio di nove partner da cinque diversi Paesi europei, inclusi gruppi clinici, scientifici e industriali che rappresentano chiaramente le eccellenze nei rispettivi campi: MolMed S.p.A. (Italia), Ospedale San Raffaele (Italia), Universitätsklinikum Würzburg - (Germania), Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Italia), Fundacio Privada Institut de Recerca de L' Hospital de la Santa Creu i Sant Pau (Spagna), Fakultni Nemocnice S Poliklinikou Ostrava Foundation (Republic Ceca), Istituto Superiore di Sanità (Italia), Acromion GMBH (Germania), ARTTIC SAS (Francia).
«Uno dei cardini del progetto è il suo approccio interdisciplinare. Riunirsi regolarmente e assicurare un processo progettuale trasparente ed efficiente è molto importante», afferma Catia Traversari, responsabile scientifico del progetto in MolMed. «Il kick-off meeting è l'inizio di questo processo; aspetto con entusiasmo di individuare i prossimi passi che ci consentiranno di avanzare in questa ricerca di frontiera. L'immunoterapia adottiva con cellule T geneticamente modificate con un CAR diretto verso il tumore è un concetto terapeutico profondamente innovativo, che promette di eradicare le cellule cancerose senza causare malattie croniche secondarie. L'impatto principale atteso da EURE-CART è di rendere gli approcci CAR T applicabili come terapia personalizzata definitiva, capace di sconfiggere la malattia neoplastica».
Grazie alle recenti attività nel campo dei CAR T sviluppate dal Dipartimento di Onco-ematologia del Prof. Franco Locatelli, l'OPBG è stato incluso in questo importante consorzio Europeo con la finalità di poter trattare anche pazienti pediatrici italiani con questo approccio innovativo.
«In virtù dell'impegno dell'Ospedale e del Dipartimento nel supportare le attività del Laboratorio di terapia cellulare e genica dei tumori pediatrici siamo riusciti a sviluppare nel nostro Ospedale quello che il consorzio Europeo EURO-CART si prefigge d'implementare nell'arco di 5 anni a livello Europeo. Tutto ciò costituisce una base solida per iniziare in breve tempo trattamenti immunoterapici paziente-specifico che ad oggi sono fruibili pressoché esclusivamente in Istituzioni americane» - afferma Concetta Quintarelli, responsabile scientifico del Laboratorio di terapia cellulare e genica dei tumori pediatrici all'OPBG.