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Estate e bambini: i consigli degli esperti

Dal mare alla montagna, quanto aspettare prima di fare il bagno, cosa fare in caso di punture di insetto o medusa, i viaggi in auto: i consigli per un'estate a misura di bambino 

Se ci si trova in città è sempre preferibile uscire al mattino quando ancora l’aria non è così calda oppure dopo cena per un gelato.

L’esposizione diretta al sole risulta essenziale per la produzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e la sua deposizione nelle ossa, stimola la produzione di melanina, oltre a rivestire molte ad altre importanti funzioni influendo anche sull’umore; esporsi tuttavia per tempo prolungato e nelle ore sbagliate - quelle più calde al centro della giornata - può dar luogo a eritemi e scottature che rappresentano un fattore favorente i tumori cutanei in età adulta.

Per i bambini più grandi deve essere quindi evitata l’esposizione diretta tra le 11 e le 17 quando maggiore è la concentrazione per di raggi ultravioletti. I bambini al di sotto dei 6 mesi è preferibile non esporli mai al sole mentre tra i 6 mesi e i 2 anni è consigliabile evitare l’esposizione tra le 10.30 e le 18.30.

I vestiti devono essere adeguati alla temperatura della giornata tenendo presente che i bambini più piccoli hanno maggior difficoltà a mantenere una temperatura costante, soffrendo così di più il caldo. Privilegiate tessuti naturali e traspiranti, come il lino e il cotone, meglio di colore chiaro.

Attenzione agli sbalzi di temperatura con il passaggio negli ambienti con aria condizionata; bisognerà sempre avere a portata di mano un vestitino più pesante.

Sarebbe opportuno che i bambini indossassero sempre il cappellino per proteggere il capo dai raggi solari, purtroppo sono pochi sono quelli che l’accettano; in questo caso è possibile bagnare il capo con acqua, con una certa frequenza.

L’uso di occhiali da sole protettivi sarebbe auspicabile ma, come il cappellino, pochi sono i bambini piccoli che riescono a tenerli.

Si sa che l’estate è fatta anche per fare qualche eccezione all’alimentazione più regolare. Tuttavia, con l’aumento della temperatura, si deve ridurre l’apporto calorico, in particolare quello dato da cibi grassi: è preferibile quindi assumere carboidrati semplici e a più rapida digeribilità.

Una dieta più ricca di frutta e verdura è fortemente consigliata per aumentare l’apporto di acqua e sali minerali, prevenendo così la disidratazione.

Anche una maggior assunzione di acqua o spremute di frutta fresca favorisce l’idratazione; vanno evitate invece le bevande fredde, gassate o troppo dolci.

Per i lattanti alimentati al seno non è necessario assumere altri liquidi in quanto il latte della mamma è formato per quasi il 90% da acqua e qualsiasi altra bevanda andrebbe a interferire con il normale allattamento.

La pelle dei bambini, rispetto a quella dell’adulto, è più delicata e sottile e ha ancora poca melanina, per cui è più suscettibile a eritemi solari e scottature. L’uso di creme o spray solari è un importante presidio per ridurre gli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette; alcuni studi hanno infatti dimostrato che l’esposizione intensa ai raggi UV in età pediatrica aumenta il rischio di sviluppare tumori cutanei in età adulta.

Alcuni consigli su come e quando utilizzare le creme protettive:

  • Utilizzate sempre una crema ad alta o altissima protezione (fattore 50 o 50+)
  • Nei bambini più grandi utilizzate ugualmente fattori di protezione elevati per poi diminuire solo quando si è sviluppata una abbronzatura sufficiente
  • Ricordate che non esiste alcuna crema che filtri completamente i raggi UV
  • Utilizzate gli appositi prodotti per bambini che contegno meno ingredienti, quali profumi, che possono causare dermatiti da fotosensibilizzazione
  • Non considerate l’ombrellone protettivo, la crema va sempre comunque messa, anche all’ombra
  • Applicate ripetutamente le creme protettive 15 minuti prima dell’esposizione e rimettetela ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno, anche se è stata utilizzata una crema resistente all’acqua.

L'organismo dei bambini più piccoli fatica a mantenere una temperatura corporea costante anche per avere una più ridotta superficie corporea rispetto a quella dell'adulto, con minore la possibilità di disperdere il calore tramite il sudore. Per tale motivo è comunque sconsigliabile portali al mare nei primi sei mesi di vita; successivamente, si potrà gradualmente portarli in spiaggia fino alle 10.30 o dopo le 18.30, liberalizzando gli orari dopo i 2 anni di vita.

È sconsigliabile far fare il bagno al di sotto dei 6 mesi poiché la delicata pelle del bimbo sarebbe esposta troppo precocemente al sole.  Successivamente il lattante può entrare in acqua per pochi minuti in braccio a mamma o papà, avendo l’accortezza di sciacquarlo poi con acqua dolce per togliere il sale dalla cute. Per i piccoli, va posta anche una particolare attenzione, per la loro maggior facilità a contrarre infezioni cutanee (impetigini) per il contatto con la sabbia o con acqua inquinata.

La digestione rappresenta un’attività complessa che necessita di un aumento dell’afflusso di sangue all’apparato digerente. Tale flusso di sangue viene “sottratto” da altri distretti, in particolare dal cervello e dalle estremità; pertanto a queste modifiche circolatorie possono conseguire: crampi, malessere generale, nausea, vomito, sincope (perdita di coscienza).

Tale fenomeno è tanto più accentuato quanto maggiore è la differenza di temperatura tra il corpo esposto al sole e la temperatura dell’acqua.

Non vi sono certezze su quanto si debba aspettare, ma il buon senso e l’esperienza ci possono essere d’aiuto.

Di massima, per una colazione con latte e biscotti o per un pranzo a base di carboidrati facilmente assimilabili, come un piatto di spaghetti col pomodoro, è sufficiente un’attesa di due ore, mentre ne basterà anche meno di una per un gelato, uno snack o un frutto. Diversamente saranno necessarie tre ore per un pasto più completo o ricco di grassi.

Le zanzare sono, gli insetti che pungono più frequentemente, all’imbrunire o all’alba in ambenti molto umidi  come giardini innaffiati. Sarà opportuno quindi proteggere i bambini con maggior attenzione in queste condizioni.

Qualora il piccolo venga punto, si formerà un rigonfiamento (pomfo) pruriginoso per cui si può applicare un gel di cloruro di alluminio al 5%, che ha un'azione sia sul prurito sia sulla tumefazione. In alternativa, hanno la stessa azione gli impacchi di ghiaccio, da tenere sulla parte punta per qualche minuto.

Consigli per la prevenzione dalle punture di zanzare:

  • Coprire il bambino la sera con abiti a maniche lunghi, pantaloni e calze, preferibilmente di colore chiaro (i colori scuri attirano le zanzare);
  • Installare zanzariere alla finestra della camera del piccolo e/o alla culla;
  • Con le finestre aperte, tenere il più possibile le luci spente;
  • Evitare di tenere piante e sottovasi con acqua stagnante;
  • Evitare di lasciare in giro residui di cibo e bevande;
  • Utilizzare apparecchi a ultrasuoni, antizanzare elettrici, zampironi a base di piretro. Si può optare anche per i prodotti spray, ma vanno diffusi quando il bambino non è nella stanza che va poi areata, usando zanzariere alle finestre.

Per i bambini di oltre due anni si possono utilizzare i prodotti repellenti specifici per l’infanzia, da mettere solo nelle parti della pelle scoperta e spruzzando il repellente sui vestitini.

L’incontro con una medusa è sempre molto spiacevole e in grado di rovinare una bella giornata di mare. La medusa produce una tossina che penetra attraverso la cute provocando bruciore, prurito intenso e orticaria.

I consigli da seguire nel caso si faccia questo spiacevole incontro sono:

  • Grattare con tessera di plastica le zone della cute venute a contatto, per impedire alla tossina di penetrare la cute ed entrare in circolo;
  • Applicare, senza frizionare, sabbia calda essendo la tossina termolabile; successivamente detergere la parte con acqua salata;
  • Applicare gel al cloruro di alluminio al 5%;
  • Non utilizzare l’ammoniaca;
  • Consultare il medico in caso di reazioni più gravi quali:  arrossamento cutaneo diffuso, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione.

La puntura della spina dorsale della tracina, pesce che vive nel fondale sabbioso del mare, provoca un dolore estremamente intenso per la liberazione di una tossina.

La parte colpita appare rossa e tumefatta e, raramente, possono verificarsi sintomi generalizzati  quali aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di respirazione, nausea, difficoltà di movimento dell’arto colpito.

Poiché la tossina inoculata dalla tracina è termolabile, è consigliabile immergere il piede in acqua calda per disattivarla, mentre nei casi più gravi o complicati il medico potrà prescrivere antibiotici e antistaminici.

 

Il mal d’auto o cinetosi è un disturbo molto frequente soprattutto tra i 3 e i 12 anni e spesso vi è familiarità.

È dovuto a una ipersensibilità del centro dell'equilibrio (labirinto), situato nell'orecchio interno che -in bambini predisposti- sollecita più del dovuto il sistema neurovegetativo.

Il disturbo tende a presentarsi in tutte le condizioni di movimento passivo e quindi si può presentare come mal d'auto, mal di mare, mal d'aereo, mal di treno ma anche in seguito a movimenti rotatori del corpo o del capo durante il gioco.

Anche gli stimoli visivi hanno una genesi in questo disturbo, per esempio lo scorrere del paesaggio laterale  provoca  stimoli contraddittori, rispetto al corpo che è fermo, potendo alterare l’apparato vestibolare e dare luogo ai tipici sintomi.

Il bambino comincia a presentare pallore, sbadigli, sudorazione fredda, malessere, senso di nausea spesso seguito da vomito, dopo il quale si sente meglio.

Per prevenire il mal d'auto:

  • Cercate di partite di buon ora quando il bambino ha ancora sonno;
  • Adottate una guida tranquilla senza forti accelerazioni o decelerazioni specie in curva;
  • Evitate gli odori forti (benzina, profumi, aria viziata …..);
  • Utilizzate gli appositi seggiolini, che oltre a garantire la sicurezza, fanno si che il bambino debba guardare avanti;
  • Fategli fare solo un piccolo spuntino prima del viaggio. Se il viaggio è lungo, gli spuntini debbono frequenti, con crackers o grissini, mentre vanno evitate bevande gassate limitandosi a piccoli sorsi di bevande fresche quali acqua o the;
  • Cercate di distrarlo, cantando, ascoltando musica o invitandolo a guardare davanti per riconoscere il colore delle macchine o delle targhe; importante evitare che legga o utilizzi video giochi;
  • Tenete l’ambiente fresco, aprendo un po' i finestrini o utilizzando con moderazione l’aria condizionata;
  • Fermatevi ogni 2-3 ore e, in condizioni di sicurezza, fategli fare qualche passo;
  • Nei viaggi più lunghi, in casi selezionati e su prescrizione del pediatra, si può somministrare mezz’ora prima della partenza un farmaco per il mal d’auto, ripetibile dopo 4-6 ore, oppure dare una gomma da masticare contenete il farmaco quando compaiono i primi sintomi. Una terapia “non convenzionale”, che tuttavia spesso sortisce effetti positivi nel mal d’auto, è rappresentata dall’uso degli appositi braccialetti. Non del tutto noto è il meccanismo d’azione, basato sulla compressione del punto P6 della medicina cinese ma, non presentando alcun effetto collaterale, possono essere presi in considerazione anche nei bambini più piccoli.

Quando la temperatura è troppo alta (intorno ai 30 °C), specie se vi è un elevato tasso di umidità e scarsa ventilazione, è possibile utilizzare l’aria condizionata, regolandola a 24-25 °C e mantenendo la deumidificazione su valori del 50-60% che consentono di sopportare meglio anche temperature più elevate. Di notte privilegiate la funzione di deumidificazione.

Bisogna cercare di evitare un’escursione termica maggiore di 7°C tra ambiente condizionato e un ambiente esterno ed evitare che il flusso d’aria fredda sia rivolto verso il bambino. Ricordatevi di lavare o cambiare i filtri con regolarità che, diversamente, diventano fonte di accumulo di polvere e germi. Le stesse regole valgono naturalmente se viene utilizzato il condizionatore in auto ed è opportuno rinfrescare l'abitacolo prima che il bimbo venga sistemato nel suo seggiolino.

Prendete infine anche in considerazione il vecchio ventilatore che spesso risulta efficace senza essere inquinante.

Un bambino ha la stessa tolleranza di un adulto per l'alta quota, a condizione che non abbia particolari problemi di salute (problemi cardiaci, polmonari o prematurità) e abbia più di 3 mesi di età in quanto, al di sotto di questa età, vi è ancora una immaturità polmonare.

Di massima queste sono le quote consigliabili:

  • 3 mesi-12 mesi fino a 2000 metri;
  • 2-5 anni fino a 2500 metri;
  • Maggiori di 5 anni anche oltre i 2500 metri.

Poiché i bambini più piccoli non hanno la capacità di “compensare” la diversa pressione che si percepisce sul timpano quando si sale in montagna, è consigliabile fare ogni tanto una breve sosta per attaccarlo al seno o per offrirgli il biberon con un po’ di acqua. La deglutizione toglierà il possibile disturbo dovuto al cambiamento di pressione.

 

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  • A cura di: Antonino Reale
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 03  Luglio 2023 


 
 

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