C'è Giulia, testarda, attualmente impegnata in un progetto volto a testare un nuovo e possibile approccio terapeutico per stimolare la corretta formazione ossea nei pazienti affetti da cistinosi.
Poi c'è Andrea, amante dei fumetti, che ha condotto una ricerca che gli ha permesso di identificare una classe di mutazioni in grado di causare una rara sindrome del neurosviluppo.
E Floriana, la psicologa con un neo nell'occhio, che ha studiato dettagliatamente gli aspetti delle basi neurobiologiche dell'anoressia, al fine di trovare un trattamento personalizzato per adolescenti con anoressia nervosa.
C'è ancora Nicola, l'immunologo pediatra nato sotto il segno del capricorno, e Annalisa, che ama il suo lavoro e la cucina.
E c'è Ester, la biologa che si occupa di malattie renali, e Marialetizia, determinata e meticolosa.
Claudia, ricercatrice del servizio di Fisica Sanitaria e Nicola, ricercatore del laboratorio di immunologia, amante dei numeri e vespista sfegatato.
C'è Martina, ingegnere curiosa e tenace, e Rita, che studia come funziona il sistema immunitario delle donne in gravidanza. C'è Francesco, professore universitario e ricercatore, e Cristina, biologa solare e positiva.
Ci sono Claudia, dirigente biologa nell'Area di ricerca di Genetica e malattie rare, e Antonella, che ha una luce speciale negli occhi quando parla del suo lavoro, il medico di reparto.
Laura, endocrinologa vincitrice di premi per ricercatori under 40, e Andrea, bioinformatico con la erre moscia e una grande voglia di mettere la sua competenza a disposizione della scienza. E c'è Maria, rientrata dagli Stati Uniti per dedicarsi ai tumori cerebrali.
Sono gli uomini e le donne della ricerca. Sono persone - ragazzi, ragazze, padri, madri, donne e uomini – che sostengono la vita attraverso l'impegno e la dedizione.
Che non fuggono dall'Italia, ma pensano alla collettività e si affermano, anche fuori dai confini nazionali, attraverso il lavoro e il servizio che offrono al loro paese.
Sono la dimostrazione che esiste tanta ricerca oltre il coronavirus, e che nessuno è lasciato solo. Malati rari, pazienti oncologici, bambini e ragazzi affetti da patologie croniche.
La ricerca del Bambino Gesù non ha mai smesso di pensare a tutti loro.
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Leggi qui le altre interviste agli uomini e alle donne della ricerca: