>

Setticemia e sepsi

Grave infezione causata dal passaggio di germi nel sangue. Richiede l'inizio immediato di un'opportuna terapia con antibiotici e farmaci di sostegno 

La sepsi è una condizione acuta dovuta a una risposta infiammatoria eccessiva dell’intero organismo nei confronti di un’infezione. Il meccanismo che porta alla sepsi risiede nelle complesse interazioni tra il microrganismo infettante e sistema immunitario dell'ospite, con il coinvolgimento dei meccanismi dell'infiammazione e della coagulazione del sangue.

Si parla di setticemia quando si rileva la presenza di un germe nel sangue. Di solito tali germi provengono da focolai infettivi localizzati in altre sedi dell'organismo.
La sepsi rappresenta una vera e propria emergenza medica

Ogni anno 3 milioni di neonati e 1.2 milioni di bambini sono affetti da sepsi. La setticemia e la sepsi possono avere esiti letali se non curate tempestivamente.

La causa delle sepsi va ricercata in prevalenza tra le infezioni da batteri e in minor misura da virus, funghi o protozoi e colpisce soprattutto i soggetti fragili.
I neonati manifestano infezioni gravi da Streptococco di gruppo B, Escherichia coli, Klebsiella, Stafilococco aureo, Listeria e da altri batteri, ma anche da Candida che è un fungo. 

Nel bambino più grandicello i germi più frequentemente in causa possono essere Pneumococco, Meningococco, Emofilo (oggi raro grazie alla vaccinazione universale con l'esavalente), Stafilococco aureo, ma anche Streptococchi e Stafilococchi resistenti alle penicilline.

Tutti i bambini possono sviluppare una sepsi, ma alcune condizioni possono favorirne l'insorgenza:

  • Età del paziente, soprattutto i neonati e i pazienti più piccoli;
  • Vaccinazioni non eseguite o eseguite in modo incompleto;
  • Presenza di malattie croniche (diabete o altre malattie metaboliche, fibrosi cistica, cardiopatie, malattie respiratorie, malattie renali, malattie genetiche, neurologiche, ecc.);
  • Bambini già ospedalizzati per altre infezioni, come appendicite o infezione delle vie urinarie;
  • Immunodepressione congenita e acquisita (infezione da HIV, tumori, deficit immunitari, basso numero di leucociti neutrofili nel sangue);
  • Malformazioni anatomiche congenite (con particolare attenzione a quelle delle vie urinarie);
  • Presenza di dispositivi come ad esempio un catetere venoso centrale o protesi valvolari;
  • Recenti viaggi in paesi tropicali o in aree ad alto rischio di malattie infettive.

Nei bambini la sepsi può essere difficile da identificare precocemente. Possono essere presenti i seguenti segni e sintomi:

  • Alterazione della temperatura corporea (più frequentemente febbre ma talvolta anche ipotermia -temperatura corporea al di sotto dei 35°C-);
  • Condizioni generali compromesse, con confusione, sonnolenza o irritabilità;
  • Un aumento degli atti respiratori (tachipnea);
  • Aumento della frequenza con cui batte il cuore (tachicardia);
  • Nausea e vomito;
  • Aumento di dimensioni del fegato (epatomegalia) e della milza (splenomegalia);
  • Disidratazione;
  • Manifestazioni cutanee:
    • Ecchimosi, infiltrazioni di sangue nel tessuto sottocutaneo che appaiono inizialmente come macchie rosse o bluastre, in seguito il loro colore diventa giallo-verdastro;
    • Petecchie, emorragie cutanee puntiformi.

Non esiste un singolo test diagnostico per la sepsi, per cui la diagnosi si effettua con la combinazione di diversi esami associati alla valutazione clinica. 

Gli esami del sangue possono evidenziare:

  • Aumento dei globuli bianchi (leucocitosi);
  • Più raramente, riduzione dei globuli bianchi (leucopenia);
  • Aumento degli indici d'infezione (quali la proteina C reattiva e la procalcitonina);
  • Aumento dell’acido lattico.

Molta importanza rivestono gli esami colturali microbiologici su tutti i liquidi biologici: sangue, urine, liquido cefalorachidiano, feci, con lo scopo d'identificare il germe responsabile. La raccolta dovrebbe essere fatta prima dell’inizio della terapia antibiotica. L'emocoltura, esame colturale del sangue, è il "gold standard" (esame di riferimento) per la diagnosi di sepsi.

Lo sviluppo in coltura del germe che ha determinato la sepsi è di estrema importanza ai fini terapeutici. Attualmente sono inoltre disponibili metodi diagnostici rapidi basati sull'identificazione del genoma (il DNA o l'RNA) del germe, con la possibilità di avere risultati in poche ore dall'invio del campione in laboratorio.

In base al sospetto diagnostico, sarà inoltre utile eseguire precocemente tutti gli "esami per immagine" (radiologici) che potranno contribuire a identificare la fonte dell'infezione.

Il trattamento del paziente con sepsi richiede l'immediato ricovero in ospedale ed è basato sull'utilizzo di farmaci mirati a combattere l'infezione e di farmaci di supporto, in grado di migliorare le condizioni cliniche. 

Ecco alcuni dei farmaci principali:

  • Antibiotici: la somministrazione degli antibiotici per via endovenosa deve essere iniziata il più presto possibile, entro un'ora dal momento in cui la sepsi è stata ipotizzata. La terapia iniziale raccomandata è basata sull'utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, in grado di combattere tutti i probabili agenti patogeni. Nel caso in cui si identifichi il germe responsabile, si utilizzerà una terapia antibiotica mirata.
  • Fluidi: è raccomandata l'infusione per via endovenosa di soluzioni glucosaline per idratare e sostenere il paziente;
  • Derivati del sangue come immunoglobuline, globuli rossi e piastrine;
  • Antipiretici per abbassare la temperatura corporea.

La prevenzione delle infezioni è fondamentale per limitare il rischio di sepsi.

È dunque importante sensibilizzare i genitori ad adottare misure che possano contribuire a ridurre il rischio d'infezioni, come l'abitudine a lavarsi frequentemente le mani e, soprattutto, le vaccinazioni.

Le vaccinazioni contro quei germi che possono dare infezioni ad alto rischio di sepsi come il Meningococco, lo Pneumococco e l'Emofilo sono un'arma importantissima per prevenire le sepsi.

La sepsi rimane a tutt'oggi una delle principali cause di morbilità e mortalità nel bambino. Grazie ai miglioramenti delle cure, la mortalità rispetto al passato si è notevolmente ridotta, attestandosi tra il 5% e il 20%. 


Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.


  • A cura di: Laura Lancella
    Unità Operativa di Malattie Infettive
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 16  Settembre 2022 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

REDAZIONE ONLINE

  redazione@opbg.net

DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI

  lavoraconnoi@opbg.net

VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net