La tosse è un riflesso fisiologico utile per eliminare il catarro o un qualsiasi corpo estraneo dalle vie aeree. Trattandosi di un fenomeno fisiologico, nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazione. La tosse può accompagnarsi o meno alla produzione di muco.
Nel primo caso si parlerà di tosse catarrale il cui esordio rapido può indicare la presenza di infezioni a carico delle vie aeree che vanno dal comune raffreddore, alla rinosinusite, bronchite e broncopolmonite. In questi casi è frequente la presenza di sintomi aggiuntivi quali il naso che cola, starnuti, mal di gola, cefalea e, talvolta, febbre.
Nel secondo caso si parlerà di tosse secca.
La tosse secca può essere presente in condizioni caratterizzate da bronco ostruzione quali le infezioni virali (in circa il 30% dei bambini in età prescolare) oppure l’asma allergico e non allergico (in circa il 10% dei bambini in età scolare e adolescenziale).
La comparsa improvvisa di tosse secca in un bambino che si alimenta o gioca con oggetti di piccola dimensione può indicare l’inalazione di corpo estraneo.
La tosse abbaiante, così definita perché simile al verso del cane, colpisce dall’1.5 al 6% dei bambini al di sotto dei 6 anni. Essa si caratterizza per l’esordio improvviso durante le ore notturne ed è spesso espressiva del coinvolgimento infiammatorio solitamente su base infettiva della laringe.
Diversamente, la persistenza della tosse per oltre quattro settimane nonostante una terapia appropriata (detersione delle cavità nasali, utilizzo di antinfiammatori locali per via aerosolica o di terapia antibiotica) richiede ulteriori approfondimenti necessari ad escludere la presenza di patologie croniche (fibrosi cistica, discinesia ciliare primaria, malformazioni a carico delle vie aeree, bronchiectasie non secondarie alla fibrosi cistica) per le quali è opportuno rivolgersi attraverso il proprio pediatra di famiglia ad un centro specializzato.
In generale, si raccomanda la valutazione pediatrica in caso di tosse associata a febbre, difficoltà respiratoria, rifiuto dell’assunzione di cibi o liquidi, scarsa partecipazione alle attività di gioco, diminuzione della produzione di urina e in tutti i casi di tosse di durata superiore alle quattro settimane.
Il consulto con uno specialista broncopneumologo può essere necessario. Consulta sempre il tuo pediatra.
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