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Pertosse: il vaccino

In gravidanza, è raccomandata idealmente alla 28ª settimana (tra la 27ª e la 36ª) per trasferire anticorpi protettivi al bambino 

La pertosse è una malattia infettiva causata dal batterio Bordetella pertussis, altamente contagioso perché si trasmette da persona a persona per via aerea.

È considerata una malattia dell’infanzia dato che colpisce prevalentemente i bambini sotto ai 5 anni di età.

Pur essendo diffusa in tutto il mondo, è diventata piuttosto rara nel nostro Paese grazie alla vaccinazione, anche se negli ultimi anni si è osservato un ritorno della pertosse, a causa di una perdita progressiva dell’immunità legata alla scarsità di richiami di un vaccino introdotto ormai 30 anni fa. 

Nella pertosse, l’infezione delle vie respiratorie può non essere evidente, oppure estremamente grave, specie quando il paziente è un neonato o un lattante.

La malattia si caratterizza per una tosse persistente, che dura a lungo, il cui inizio è preceduto da una tosse leggera, con qualche linea di febbre e abbondanti secrezioni nasali: è la fase chiamata catarrale, che dura da 1 a 2 settimane.

Progressivamente la tosse diventa parossistica, più forte, e il piccolo ha difficoltà a respirare, questa è la fase convulsiva o parossistica, che può durare più di 2 mesi.

In seguito ai parossismi, si possono verificare anche casi di apnea, cianosi (colorazione bluastra della pelle per scarsa ossigenazione) e vomito.

Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono costituite da sovrainfezioni batteriche quali otiti, polmonite, bronchiti o addirittura problemi neurologici (crisi convulsive, encefaliti). I colpi di tosse possono anche provocare delle emorragie sottocongiuntivali e nel naso.

Nel neonato e nei bambini al di sotto di 1 anno, la pertosse può essere molto grave, addirittura mortale.

Il vaccino contro la Bordetella pertussis, che causa la pertosse, è acellulare, cioè costituito da alcune componenti del battere purificate e inattivate.

È generalmente combinato con il vaccino contro la difterite e il tetano (vaccino trivalente) o è contenuto nel vaccino quadrivalente (contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite) e nel vaccino esavalente (contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite, epatite B ed Haemophilus influenzae di tipo B).

La formulazione per bambini (DTaP) è utilizzata fino a 6 anni di età. Per i richiami da effettuare a partire dai 7 anni viene utilizzata una formulazione per adulti (dTpa) che contiene una concentrazione minore delle componenti del vaccino;
Il vaccino viene somministrato con un'iniezione intramuscolare.

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione di tutti i bambini a partire dal compimento dell'ottava settimana di vita. Nel primo anno di vita viene somministrato un ciclo di tre dosi di vaccino contenuto nel vaccino esavalente.

Poiché la protezione data da questo vaccino diminuisce nel tempo, a 5-6 anni di vita è prevista una dose di richiamo che è contenuta nel vaccino quadrivalente.

Un'ulteriore dose viene somministrata tra gli 11 e i 18 anni insieme al vaccino contro la difterite e il tetano. Ulteriori richiami vanno somministrate una volta ogni 10 anni durante l'età adulta.

È anche raccomandata una dose di vaccino contro Difterite, Tetano e Pertosse a tutte le donne in gravidanza, preferibilmente intorno alla 28a settimana (raccomandazione del Ministero della Salute) al fine di trasferire al bambino anticorpi materni già pronti, per proteggerlo prima che abbia inizio il suo ciclo di vaccinazioni. 

L'unica controindicazione alla vaccinazione antipertosse è la manifestazione di una reazione allergica grave a una precedente dose o agli eccipienti contenuti nel vaccino.

In caso di malattie neurologiche progressive o non definite, il vaccino non può essere somministrato fino a stabilizzazione della malattia o raggiungimento della diagnosi.

In caso di convulsioni, collasso, pianto inconsolabile per più di 3 ore e febbre superiore ai 40°C in seguito a una precedente dose di vaccino, il pediatra valuterà l'opportunità di proseguire o meno con le dosi successive.  

Vaccino DTaP (si somministra fino ai 6 anni).
Un bambino su 4 può presentare eventi avversi locali (comparsa di gonfiore, rossore e dolore nel punto di iniezione) e febbre. Nel 30% dei casi circa si può manifestare irritabilità e nel 10% dei casi sonnolenza e perdita dell'appetito.

Sono rare, invece, reazioni come il pianto inconsolabile che duri per più di tre ore (1 bambino su 1000) e febbre superiore ai 40.5°C (1 bambino su 16.000). Sono estremamente rare le reazioni di tipo allergico e le convulsioni. Questi effetti collaterali si risolvono comunque senza conseguenze.

Vaccino dTap (si somministra dopo il compimento dei 7 anni, le componenti della difterite e della pertosse sono presenti in quantità ridotta).

Negli adolescenti e negli adulti è frequente sentire il dolore nel punto di iniezione. Si può presentare anche rossore o gonfiore. Il 25% degli adolescenti e il 10% degli adulti può avere dolori addominali, nausea, vomito o diarrea. Nel 4-10% dei casi può dare febbre. 

Dopo il completamento del ciclo vaccinale, il vaccino è altamente efficace (85%) nel prevenire l'infezione.

La vaccinazione della madre durante la gravidanza (intorno alla 28a settimana) è altrettanto efficace nel prevenire la malattia nei neonati e nei lattanti.

Percorsi di Cura e Salute: Vaccinazioni

 

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  • A cura di: Alberto Eugenio Tozzi
    Unità di Ricerca Medicina Predittiva e Preventiva
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 27  Settembre 2023 


 
 

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