I virus parainfluenzali sono un gruppo di virus che causano vari tipi di infezioni respiratorie, soprattutto nei bambini.
Ne esistono 4 tipi che tendono a provocare malattie di diversa gravità.
I tipi 1 e 2 sono associati prevalentemente a laringotracheobronchite nei bambini e in genere causano epidemie autunnali.
Il tipo 3 è più frequentemente responsabile di polmoniti o bronchioliti, circola perennemente nei nostri climi e infetta per lo più bambini con meno di 1 anno di vita.
Il tipo 4 è spesso causa di infezioni lievi delle prime vie respiratorie. I virus parainfluenzali si trasmettono per contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona infetta oppure venendo a contatto con superfici o materiale infetto e toccandosi poi gli occhi, il naso o la bocca.
Il periodo di incubazione varia da due a sei giorni. La sintomatologia è molto varia, a seconda anche del tipo di virus parainfluenzale coinvolto.
Possono comparire:
- Sintomi simili al raffreddore (rinite, mal di gola, tosse, brividi);
- Occhi arrossati;
- Febbre;
- Laringotracheobronchite (croup): si manifesta con tosse abbaiante, raucedine, stridore e rientramenti intercostali.
- Vomito;
- Diarrea;
- Bronchite;
- Polmonite;
- Bronchiolite.
Come in altre infezioni respiratorie virali, possono verificarsi riacutizzazioni di stati asmatici o di bronchiti croniche.
I virus parainfluenzali possono causare infezioni ripetute, anche se la reinfezione generalmente causa disturbi più lievi.
Le complicanze non respiratorie sono molto rare e più frequenti nei soggetti immunodepressi, comprendono meningiti, miocarditi, pericarditi e sindrome di Guillain-Barrè.
La diagnosi viene sospettata in base ai sintomi. Una diagnosi virologica specifica non è necessaria di routine.
I test per la conferma diagnostica (identificazione degli antigeni virali o del materiale genetico del virus mediante amplificazione genica - PCR) vengono riservati ai casi nei quali giungere a una diagnosi microbiologica è realmente importante.
In caso di neonati o lattanti è sempre meglio recarsi dal pediatra per una visita per escludere un coinvolgimento delle basse vie respiratorie e/o altre complicanze.
Le malattie respiratorie dovute ai virus parainfluenzali, sebbene frequenti, sono solitamente lievi e di breve durata.
Non esiste una terapia specifica per queste infezioni respiratorie come avviene per l'influenza e il raffreddore.
La terapia è esclusivamente sintomatica con farmaci analgesici e/o antipiretici come il Paracetamolo o gli antinfiammatori (FANS).
In caso di laringite o croup, asma e/o difficoltà respiratoria va valutata la terapia aerosolica.
Fino a che i bambini non sono in grado di soffiarsi il naso autonomamente, è opportuno procedere a lavaggi nasali. Lo scopo della terapia è quello di aiutare il bambino a liberarsi dalle secrezioni. Essendo una malattia virale, l'uso di antibiotici non è raccomandato.
L'allattamento materno va proseguito. È inoltre importante che il bambino riposi a casa, il che non significa necessariamente stare a letto, ma evitare per qualche giorno di andare a scuola. Questo contribuisce a non diffondere il contagio e a ridurre l'esposizione ad altri germi più pericolosi in una fase in cui il bambino può essere più vulnerabile.
Al momento non sono ancora disponibili sul mercato vaccini per prevenire l'infezione da virus parainfluenzali.
La trasmissione dei virus avviene tramite il contatto diretto con le secrezioni delle persone infette ma anche per contatto con goccioline di saliva che possono diffondersi per via aerea in caso di starnuti o tosse e depositarsi sulle superfici del mobilio e degli oggetti.
Pertanto la corretta igiene delle mani con acqua e sapone per almeno un minuto o con detergenti specifici per circa 20 secondi, rappresenta la prima e più importante forma di prevenzione in quanto riduce drasticamente la trasmissione.
Inoltre, durante i mesi di massima diffusione dei virus, è opportuno evitare luoghi particolarmente affollati e utilizzare le mascherine protettive.
È opportuno consultare il pediatra in caso di comparsa di febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria. Il ricovero può essere indicato per osservazione clinica in bambini molto piccoli o con compromissione respiratoria.
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