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Infezioni ricorrenti in età pediatrica

Situazione molto frequente causata solitamente da infezioni virali ripetute. A favorirle sono la precoce scolarizzazione, l'inquinamento e il fumo passivo  

Le infezioni ricorrenti, ovvero che si ripetono, sono frequenti nei bambini e riguardano prevalente le prime vie aeree. Questa situazione si presenta, solitamente, in età prescolare, in coincidenza con l'introduzione del bambino al nido o alla scuola materna.
Benché si tratti di una condizione benigna destinata ad avere un’evoluzione favorevole entro i 6-7 anni, interferisce molto sulla condizione di benessere del bambino e sulla gestione familiare, oltre a determinare costi sanitari e sociali rilevanti.
I sintomi delle infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) sono rappresentati da una serie di eventi acuti che riguardano un settore definito (orecchio, faringe, tonsille) oppure di volta in volta  settori diversi delle prime vie aeree.

I criteri per definire un bambino affetto da IRR sono:
Tra 1 e 3 anni:

  • 6 o più infezioni in 1 anno delle vie respiratorie delle quali 1 può essere polmonite, anche grave;
  • 2 polmoniti non gravi in 1 anno confermate dalla visita  e/o da esami radiologici.

Tra 3 e 6 anni

  •  5 o più infezioni delle vie respiratorie in 1 anno delle quali 1 può essere una polmonite, anche grave;
  • 2 polmoniti non gravi in 1 anno confermate dalla visita e/o esami radiologici. 

Tra 6 e 12 anni

  • 3 o più infezioni delle vie respiratorie in 1 anno delle quali 1 può essere una polmonite, anche grave;
  • 2 polmoniti non gravi in 1 anno confermate dalla visita e/o da esami radiologici. 

Sono esclusi da tale definizione i bambini con IRR esclusivamente in un sito o con immunodeficienza nota o una condizione polmonare/cardiaca/neuromuscolare/genetica già presente. Tale definizione non si applica inoltre ai bambini di età inferiore ad 1 anno. 

I sintomi di presentazione delle infezioni ricorrenti possono essere differenti:

  • Infezione aspecifica delle prime vie respiratorie, che si presenta con febbre e arrossamento di tutte le mucose;
  • Faringotonsillite, che coinvolge esclusivamente il faringe e le tonsille insieme ai linfonodi linfonodi laterocervicali;
  • Otite, con arrossamento della membrana timpanica;
  • Laringite/laringospasmo, con tosse abbaiante, raucedine, afonia o disfonia (incapacità totale o parziale di produrre suoni con la voce), respiro stridulo e difficoltoso, più frequente nel secondo-terzo anno di vita;
  • Tracheobronchite, con tosse;
  • Bronchite ostruttiva o bronchite asmatiforme con tosse, sibilo e difficoltà respiratoria;
  • Polmonite, caratterizzata spesso da febbre con o senza  tosse e difficoltà respiratoria.

La maggior parte di queste infezioni sono di origine virale; i più comuni virus implicati sono il Rhinovirus, i virus parainfluenzali,  il Virus respiratorio sinciziale.
Le cause batteriche sono soprattutto lo Streptococco beta emolitico di gruppo A, lo pneumococco, l’Haemophilus influenzae e sono meno frequenti.
Sono possibili anche infezioni concomitanti con virus e batteri.

I bambini con infezioni ricorrenti possono essere classificati in tre categorie:

  • Bambini sani (80%);
  • Bambini allergici (20%);
  • Bambini con deficit dell'immunità (molto raramente).

Nel gruppo dei bambini sani con infezioni ricorrenti dell'albero respiratorio, la causa è da identificare nella normale immaturità del sistema immunitario nei primi anni di vita.
Questa forma di immaturità dipende principalmente da tre fattori:

  • Immaturità di tutto il sistema di difesa dell'organismo;
  • Il sistema immunitario non ha ancora incontrato virus e batteri;
  • Azione depressiva delle infezioni virali sul sistema immunitario.

Il bambino allergico ha generalmente un buon accrescimento, nonostante le infezioni, e presenta benessere fisico tra un'infezione respiratoria e la successiva. In genere, le infezioni respiratorie ricorrenti si manifestano senza febbre e i sintomi sono prevalentemente delle alte vie respiratorie.
Il bambino allergico presenta inoltre delle caratteristiche fisiche tipiche, quali occhi alonati, secchezza e sensibilità cutanea, prurito cutaneo particolarmente a livello del volto, intorno alla bocca e agli occhi, dietro le orecchie, e nelle regioni flessorie degli arti, ove spesso si formano zone arrossate con perdita dello strato più superficiale della pelle e fuoruscita di liquido infiammatorio. I sintomi tendono ad aggravarsi in alcuni periodi dell'anno in base all'esposizione ad allergeni ambientali.

La presenza di deficit dell'immunità va sospettata nelle seguenti situazioni:

  • Quattro o più otiti in un anno;
  • Due o più sinusiti gravi in un anno;
  • Più di due mesi di terapia antibiotica con scarso effetto;
  • Più di due polmoniti in un anno;
  • Scarso accrescimento in altezza e in peso;
  • Ascessi ricorrenti della cute e di organi interni;
  • Mughetto persistente o altre candidosi dopo un anno di età;
  • Necessità di terapia antibiotica per via endovenosa per ottenere la guarigione;
  • Due o più infezioni degli organi interni;
  • Storia familiare di immunodeficienze primitive.

Gli immunodeficit più comuni nella popolazione pediatrica sono i difetti anticorpali, come il deficit di IgA (frequenza 1/400 nati) che, tuttavia, si limita a provocare un aumento moderato delle infezioni respiratorie ricorrenti nei primi anni di vita.

Le infezioni respiratorie ricorrenti nell'infanzia sono nella maggior parte dei casi degli eventi del tutto normali, dovuti all'immaturità transitoria del sistema immunitario.
Sono per l'80% dovute ad infezioni virali che guariscono spontaneamente, perciò si raccomanda di limitare il più possibile l'uso di antibiotici, a meno che non sia prescritto dal proprio pediatra.

Il più importante strumento per la prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti è la corretta igiene delle mani, associata alla eliminazione/riduzione dei fattori favorenti (fumo, inquinamento ambientale, esposizione a luoghi affollati).

Non esistono ad oggi evidenze scientifiche per consigliare l’utilizzo routinario di immunomodulatori, probiotici, prebiotici, lisati ed estratti batterici, vitamine ed oligoelementi nella prevenzione delle IRR. Anche l’adenotonsillectomia non è attualmente raccomandata. 

 Partendo da queste premesse, le conclusioni sono:

  • Un numero anche ragionevolmente elevato di infezioni respiratorie, ma di modesta gravità e localizzate prevalentemente alle alte vie respiratorie, può essere considerato fisiologico, cioè normale;
  • I bambini che presentano sintomi di questo genere, non hanno bisogno di altri approfondimenti perché la loro condizione di benessere  migliorerà verso i 6-7 anni di età;
  • In caso di sospetta causa allergica o immunologica, rivolgersi al proprio pediatra per effettuare esami di I° livello, ed eventualmente, in seguito, visite specialistiche appropriate.

 

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  • A cura di: Maia De Luca, Patrizia D'Argenio
    Unità Operativa di Malattie Infettive e Immunoinfettivologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 20 aprile 2022


 
 

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